Cosa si intende per sanguinamento rettale e quali sono le possibili cause.
Notare delle perdite di sangue dopo la defecazione è un evento che mette solitamente grandissima agitazione nel paziente. Tuttavia, non sempre è sinonimo di grave patologia: è certamente un segnale d’allarme da non sottovalutare. In questi casi bisogna mantenere la calma e rivolgersi subito ad un esperto nel settore. Ma procediamo per gradi, vediamo cosa si intende per sanguinamento rettale e quali sono le possibili cause.
Cosa si intende per sanguinamento rettale?
Il sanguinamento rettale è la fuoriuscita di sangue dall’ano. La perdita ematica può essere di qualche goccia, copiosa oppure può manifestarsi sulle feci, sotto forma di striatura. Si manifesta solitamente dopo la defecazione, ma in alcuni casi le perdite possono verificarsi anche durante la giornata o durante il sonno. Com’è ovvio pensare, la perdita di sangue è sintomo di una lesione del retto o del colon.
Le possibili cause
Anche se il sanguinamento anale non sempre è associata a patologie pericolose e si tratta spesso di qualcosa legato alle emorroidi, ci sono anche casi in cui può essere connesso con qualcosa di più grave: può essere infatti sintomo di una lesione della mucosa o di una neoplasia.
Facendo un riepilogo, le cause di perdita di sangue dall’ano possono essere:
- Emorroidi, sia interne che esterne.
- Ragadi, che si caratterizzano per la presenza anche di dolore all’ano.
- Prolasso, si presenta con una sensazione di ano umido e incontinenza di muco e feci.
- Fistola anale, perdita di sangue o pus ed un ascesso perianale possono essere un sintomo della presenza di una fistola anale, che si presenta come una tumefazione morbida, fluttuante e dolorante.
- Proctite, Il primo segnale della sua presenza è il sanguinamento anale al quale si associa il continuo stimolo a dover defecare.
- Diverticolite acuta, risulta inoltre accompagnata da dolori addominali e sangue misto a feci maleodoranti.
- Polipo e neoplasia rettale, porta ad un’ulcerazione della mucosa anale.
Cosa fare in questi casi?
La prima cosa da fare è non spaventarsi e praticare un antidolorifico se è presente dolore oltra la sanguinamento. Lavarsi con acqua tiepida, né calda né fredda. Assolutamente NON praticare terapie in autonomia o consigliate da amici o persone estranee, perché spesso risultano addirittura dannose rendendo poi difficile la diagnosi. In questi casi mai sottovalutare il disturbo e soprattutto se protrae nel tempo, è opportuno rivolgersi ad uno specialista.